UNICA GRANDE RAPPRESENTAZIONE DE “LA FIGLIA DEL CASTELLANO” DRAMMA STORICO DI DOMENICO LOPEZ AD OPERA DELLA PREGIATA COMPAGNIA COMICO DRAMMATICA DIRETTA DAL CAV. ANTONIO PEZZILLO
Testo e regia di Paola Martelli
Con Michele Cuonzo, Valentina Gadaleta, Tiziana Gerbino, Cecilia Farina, Claudio Belviso. I costumi del ‘700 sono di proprietà dell’Accademia della Battaglia.

24 Maggio 1915. La “Pregiata Compagnia Comico Drammatica” diretta dal Cavalier Antonio Pezzillo approda al Teatro “Umberto I” di Bitonto, per mettere in scena La figlia del Castellano – Episodio della battaglia di Bitonto, testo di Domenico Lopez, che ha come sfondo la storica battaglia combattuta tra il 24 e il 25 maggio 1734 nei pressi della città, tra l'esercito spagnolo e quello austriaco. Mentre in buca sonnecchia un vecchio suggeritore, in scena e dietro le quinte, convivono, tra amori, imprevisti, lazzi, gag esilaranti, tenerezze e gelosie, il capocomico, cav. Antonio Pezzillo, le sue tre figlie, Letizia, Luisa e Cecilia, in arte fin da bambine, e Dino, un simpatico scugnizzo tuttofare con velleità artistiche. Ma i personaggi evocati dal testo di Lopez e coinvolti in intrighi, inganni, agnizioni e amori, sono tanti. E questo è il problema! Il resto della compagnia non arriva ma the show must go on! Riusciranno i nostri eroi ad andare in scena? E’ il racconto, commosso e divertito, di un mondo perduto, richiamato alla memoria anche dalla suggestiva sequenza d’immagini d’epoca proiettate alla fine dello spettacolo. Eh, sì, perché il nostro cav. Pezzillo ha fiuto imprenditoriale. Alla fine della recita, la “meraviglia delle meraviglie”, il fonocinematografo! L’impianto metateatrale, il gioco del “teatro nel teatro”, producono un distacco ironico, e insieme affettuoso, nei confronti del testo di Lopez, opera forse datata ma interessante e ricca di spunti, alla cui riscoperta è approdata la ricerca storico-filologica dello studioso Domenico Schiraldi, sotto l’egida dell’Associazione Culturale “Accademia della Battaglia”, presieduta dalla professoressa Concetta Tota e impegnata nella conservazione e nella riproposta dei valori e della tradizione del ‘700 nel Meridione d’Italia. Domenico Lopez, prolifico autore del XIX secolo, non ha lasciato tracce di sé, se non nelle opere che ha prodotto. Ci siamo interrogati sul suo rapporto con la Puglia e, in particolare, con la città di Bitonto. Presumiamo che lo sfondo storico su cui si stagliano le vicende di innamorati, figli illegittimi, eroismi e tradimenti, giusta la tradizione del teatro dell’epoca, sia un omaggio alla Casata dei Borbone, che, proprio grazie agli avvenimenti del 1734, avevano sostituito, nell’Italia meridionale, il proprio governo, alla cattiva amministrazione dei viceré austriaci. “La Battaglia di Bitonto”, leggiamo nel saggio di Michele Giorgio La battaglia di Bitonto nella storia italiana ed Europea, “legittimò la conquista del regno di Napoli da parte dei Borbone di Spagna nella persona di Carlo III, creò un nuovo equilibrio nel Mediterraneo di cui padroni furono Spagnoli e Francesi, condannò l’Austria a perdere il predominio europeo. E’ la solita altalena che si verifica in Europa per tutto il ‘700, l’800 e parte del ‘900; è la solita triste sorte dell’Italia che diventa teatro di lotta degli stati europei che si contrastano per aggiudicarsi la supremazia in campo internazionale”. La battaglia che si consumò in questa piccola città del Meridione d’Italia provocò uno scossone sul piano dell’equilibrio europeo. Anche lo scoppio della Grande Guerra ha le radici in quegli eventi. Per questo ci è sembrato opportuno accostare i due piani temporali, il 24 – 25 maggio del 1734 e il 24 maggio del 1915, giorno in cui l’Italia entrò nel conflitto. Il testo di Lopez mescola dramma e commedia romantica: la sua “rappresentazione” a opera della Pregiata Compagnia diretta dal cavalier Antonio Pezzillo, è l’occasione per uno spettacolo intessuto di comicità, passione e tenerezza.