La messinscena della voce - Corso di dizione

Il nostro tempo è caratterizzato da una rete comunicativa di estensione planetaria, una fitta e complessa trama mediatica alla cui base sta, inestinguibile, la comunicazione umana e interpersonale. La comunicazione umana, tuttavia, non si esaurisce nel messaggio verbale formalizzato dalla grammatica e dalla sintassi, implica altresì più variabili, tra le quali una componente paralinguistica: fenomeni come il colore, l'accento, il tono della voce, il ritmo dell'eloquio sono strettamente connessi al messaggio verbale, ne influenzano il significato effettivo e concorrono a realizzare l'intenzione comunicativa. L'acquisizione di un uso consapevole ed espressivo della voce e di una pronuncia priva di difetti è, pertanto, momento irrinunciabile nella formazione di chiunque operi a contatto con il pubblico. La voce è lo strumento più prezioso che abbiamo a disposizione per esprimere pensiero e sentimenti; fornisce indizi e informazioni sulla nostra personalità e sul nostro stato d’animo; può tradire nervosismo, paura, insicurezza o, al contrario, comunicare entusiasmo, competenza, affidabilità. Quante persone sono afflitte da una voce debole o troppo acuta o tremolante, oppure da un difetto di pronuncia? Quante, costrette a parlare a lungo senza un'adeguata preparazione vocale, sono soggette ad alterazione o perdita della voce? Quanti, anche soltanto per pigrizia, sono indotti a parlare riducendo al minimo il gioco dei muscoli facciali e di tutti gli organi che contribuiscono a rendere chiara la parola? C’è chi parla troppo in fretta, chi, al contrario, troppo lentamente, chi ha un eloquio noioso, perché monocorde e incolore, chi si esprime con una marcata cadenza dialettale, chi dissemina il proprio discorso di espressioni e suoni superflui ("ehm... ", uhm... ", "praticamente... ", "diciamo... " etc.). Questi problemi, che molte volte danneggiano nella vita professionale e in quella privata chi ne è afflitto, potranno essere risolti grazie al percorso teorico-pratico che proponiamo.

Dove e quando
  1. Sede del corso: Saimeco Group, Via Sparano, 125 | Associazione culturale A più voci, C.so V. Emanuele II, 166 - Bari
  2. Docente: Paola Martelli
  3. Durata: Il corso, della durata complessiva di 30 ore, prevede un incontro alla settimana di due ore, che si terrà Bari, in Via Sparano, 125.
    Si propongono anche percorsi individuali della durata di 20 ore, suddivise in 10 lezioni di due ore ciascuna. Nel definire il calendario si terrà conto, nei limiti del possibile, delle esigenze degli iscritti.

Una volta in possesso delle tecniche proposte, gli allievi dovranno impegnarsi a esercitarle anche in seguito. Soltanto un allenamento costante potrà consolidare e perfezionare i risultati ottenuti. A questo fine saranno distribuite ai partecipanti le dispense del corso, unitamente al materiale utile alle esercitazioni e a un'ampia bibliografia per l'approfondimento degli argomenti trattati.

Per info e costi: Associazione Culturale “A più voci” - Saimeco Group
Via Sparano, 125 - Bari
Tel. 080 8492251 - 340 2633123

Per informazioni sui corsi di A più voci, clicca qui.


Programma del corso
  1. INTRODUZIONE AL CORSO
    Dopo una breve presentazione degli aspetti paralinguistici della comunicazione umana e di alcune note di filosofia dell’espressione vocale, sarà avviato il percorso formativo. Le aree tematiche e gli interventi educativi che, per esigenze di metodo, esponiamo in sequenza, sono nella pratica strettamente intrecciati e interdipendenti, perché interdipendente e simultaneo è l’uso dei due codici, linguistico e paralinguistico, attraverso i quali la comunicazione umana avviene e si realizza.
  2. LA RESPIRAZIONE
    Al fine di acquisire una respirazione funzionale alla corretta emissione del suono, gli allievi praticheranno esercizi volti al miglioramento del proprio “stile respiratorio”. Questa pratica, abbinata a tecniche di rilassamento, produce come risultato ulteriore il controllo della tensione fisica e mentale, causa di alterazione della voce e di riduzione del potenziale espressivo dell’individuo.
  3. L’ARTICOLAZIONE
    La corretta articolazione dei suoni, conseguente al movimento del corpo linguale e dei muscoli facciali intorno all'organo vocale, è condizione primaria ed essenziale per una pronuncia priva di errori. Gli allievi eseguiranno esercizi per migliorare l'articolazione e correggerne gli eventuali difetti (articolazione insaponata, problemi nella pronuncia della "r", della "s", del digramma "gl", confusione di suoni affini: "p-b", "t-d", "u-v" etc.) e impareranno a gestire gli atteggiamenti dinamici del tratto vocale che, in quanto cavità di risonanza, determina la qualità ultima della voce e dà un’impronta personale alla fonazione.
  4. L’ORTOEPIA
    L’apprendimento delle norme che regolano la pronuncia italiana costituirà una fase fondamentale del percorso formativo.
  5. L’IGIENE VOCALE
    Sarà riservata particolare attenzione alle norme generali d’igiene ambientale e a quelle specifiche di conservazione e gestione della funzione laringea.
  6. L’ALLENAMENTO VOCALE
    L'intelligenza umana sostenuta da adeguati stimoli educativi può tenere sempre attivo il controllo della voce, nella comunicazione quotidiana come in quella professionale e artistica. Mantenere allenata la consapevolezza relativa al funzionamento della voce significa raggiungere il meglio della qualità comunicativa di questo prezioso strumento. Purtroppo siamo costretti a registrare nella scuola un vuoto ancora diffuso di esperienze che tengano in giusto conto le valenze di un lavoro sulla voce, nonostante sia ormai unanimemente riconosciuta l’importanza, nello sviluppo psicofisico, di una pratica educativa che abbia come oggetto la vocalità. E’ proprio in un’ottica che sottolinea il rapporto fra voce, corpo ed emozioni nonché l'importanza della voce come strumento di conoscenza e di lavoro su di sé, che l’allenamento vocale si dimostra utilissimo. Non si può, infatti, non tener conto della molteplicità dei fattori strutturanti la vocalità umana e del contesto globale in cui il fenomeno si manifesta. Il successo dell’azione didattica, pertanto, non sarà valutato solo in termini di modificazione della qualità sonora, ma anche di raggiungimento del benessere psicofisico derivante dall’armonioso integrarsi di tutte le funzioni messe in gioco nell’atto vocale. Saranno presentate agli allievi alcune tecniche in grado di trasformare una voce monocorde in un'altra ricca di toni e di colori e perciò atta a esprimere un eloquio gradevole, interessante e fortemente evocativo. Suono e timbro, infatti, esercitano un’influenza subliminale sulla formazione di immagini mentali, così come le parole (metafore, esempi e analogie; potere visivo e valenza suggestiva dei termini; funzione fonosimbolica del linguaggio; sinestesie etc.).
  7. L’INTERPRETAZIONE
    Il valore di un testo si realizza compiutamente nell’insieme delle soluzioni espressive che mettiamo in atto per comunicarlo. Gli allievi impareranno a usare la “stenografia scenica”, strumento impiegato nell'impostazione recitativa del copione teatrale. Tale stenografia si riferisce a tutte le possibilità d’impiego della voce suddivise nelle tre categorie della tonalità, del ritmo e del volume. Si tratta di alcuni segni da apporre alle battute e alle frazioni di battute coerentemente con la sequenza degli stati d'animo del personaggio, ampiamente discussi prima di scegliere la soluzione tecnica più adeguata: la pagina del copione risulta allora segnata come una partitura musicale. La stenografia scenica costituisce un’efficace forma di allenamento mediante il quale l'allievo acquisisce un rigoroso controllo della voce e un'ampia gamma di possibilità interpretative sul piano vocale. Applicata al testo poetico, permette di realizzare tutte le possibilità musicali, allusive ed evocative del linguaggio verbale e di esaltare quei valori tonali e ritmici che potenziano l’espressività della parola e la pregnanza di significati e contenuti. Pur discendendo dalla prassi teatrale, questo strumento si dimostra utilissimo nella preparazione di qualsiasi testo (presentazioni, conferenze, relazioni, arringhe, comizi etc.), nella comunicazione radiofonica e televisiva e nella pratica del doppiaggio.
  8. LA COMUNICAZIONE PERSUASIVA
    L’essere umano è dotato fin da bambino di una capacità straordinaria: quella di “far accadere le cose per mezzo delle parole”. Attraverso l'interazione simbolica, vale a dire mediante il linguaggio, possiamo educare, informare, sedurre, consigliare, convincere, motivare, rassicurare, confortare, indurre ad agire chi ci ascolta e contribuire al suo benessere emotivo. Possiamo, cioè, produrre un cambiamento dello stato d'animo, delle opinioni e dei sentimenti dell'interlocutore. Conoscere strategie, tecniche e segreti della comunicazione persuasiva contribuisce a migliorare le relazioni con gli altri, nella professione come nella vita privata; a gestire il rapporto con collaboratori e clienti; a conseguire il successo nelle negoziazioni e nelle vendite; ad argomentare efficacemente nel corso di una discussione; a suscitare l’interesse e a catturare l’attenzione della platea; a ottenere il consenso; a stimolare la partecipazione e il dibattito; a controllare le situazioni problematiche e a far fronte agli imprevisti e alle domande; a comporre i conflitti; a difenderci dai tentativi di manipolazione e d’influenzamento operati a nostro danno. L’esercizio della persuasione deve svolgersi all’insegna della responsabilità, quale elemento etico fondamentale, con l’obiettivo di stabilire con l’altro un rapporto di fiducia, un rapporto che duri nel tempo e che generi soluzioni di reciproco vantaggio. Il “bravo comunicatore” non è soltanto un individuo in possesso di strumenti acquisiti o di formule imparate nel corso di un seminario; è altresì una persona equilibrata, responsabile, creativa e sicura; una persona capace d’instaurare rapporti significativi con gli altri grazie a una comunicazione più autentica ed efficace. Ha competenze linguistiche, pragmatiche ed emozionali che gli permettono di trovare parole, immagini e gesti utili per comunicare. Sa servirsi creativamente delle straordinarie possibilità di potenziamento dell’evento comunicativo offerte dalla tecnologia, senza peraltro esserne dominato. Stabilisce relazioni umane cortesi, sorridenti e serene, in una società che ha livelli di conflitto altissimi e in cui spesso ci si esprime secondo moduli improntati a malgarbo e ad arroganza. Ha capacità di ascolto, di attenzione e di empatia e genera nell’interlocutore un’opinione positiva e un desiderio di relazione. E’ autore, attraverso le scelte linguistiche e le opzioni comportamentali che mette in atto, del proprio comunicare e, dunque, del proprio stile.